Un errore che un leader (ma anche ognuno di noi) non deve mai fare è quello di voler fare tutto da solo. Ci sono almeno due motivi ben validi per non commettere questo errore:
- per quanto sia bravo, non può fare tutto da solo;
- non esiste un leader se egli non ha una squadra.
Un leader solitario non può esistere, anzi, se ci pensi bene, se sei da solo, in realtà non stai guidando nessuno.
Per tale ragione il leader ha bisogno di una squadra e, quanto più sono grande è il valore del gruppo di persone più vicine, tanto più egli riesce ad espandere il proprio potenziale.
In precedenza, parlando delle leggi della leadership, abbiamo chiamato “cerchia ristretta” proprio il gruppo di persone che sta più vicine al leader, le cui abilità e competenze determinano, in larga parte, anche l’impatto che il leader ha su tutto il resto del gruppo o dell’organizzazione.
È importante che tu cerchi di avere le persone giuste nella tua cerchia ristretta!
Nelle circostanze ottimali dovresti essere capace di creare una cerchia ristretta tra le persone già presenti nel tuo squadra o nella tua organizzazione, in modo da avere la soddisfazione di far crescere le persone dall’interno e dare ad esse il giusto riconoscimento. Se dai un occhiata all’articolo “Un leader è determinato da chi gli sta vicino”, scoprirai anche quali sono le persone più adatte ad essere inserite nella tua cerchia ristretta.
Oggi ho piacere di svelarti qualcosa in più per orientarti in questa difficile scelta: portarti a conoscenza delle persone che assolutamente che non devi inserire nel tuo gruppo ristretto.
Scopriamole!
Le persone che devi allontanare dalla tua cerchia ristretta.
Il finto avvocato del diavolo
Il “finto avvocato del diavolo” non sostiene altro che il proprio ego e il proprio punto di vista. La sua voce della ragione è spesso solo la voce di una persona che ha provato ed ha fallito e, quindi, pensa che nessuno può o dovrebbe avere successo.
Sbarazzati delle persone che prevedono sempre fallimenti, morte e distruzione, basate esclusivamente sulle loro esperienze negative. Ricorda sempre che i risultati possono variare solo perché tu e gli altri siete diversi da loro.
Tieni con te il “vero avvocato del diavolo”, cioè la persona che fa critiche costruttive e domande intelligenti, che condivide le lezioni apprese, che propone nuovi modi per fare le cose e che si offre di aiutarti se un problema viene fuori.
Il sostenitore scatenato
All’altra estremità rispetto al finto avvocato del diavolo, c’è “il sostenitore scatenato” o in una forma più leggera lo “yes man”, che è la persona che pensa ogni tuo pensiero sia stupefacente ed incredibile. L’elogio incondizionato è divertente, ma raramente è utile!
Nessuno di noi è così intelligente, perspicace o talentuoso: tutti spesso sbagliamo e facciamo errori, non rendendocene conto, fino a quando qualcuno non ce lo fa notare. È facile dire a qualcuno che è grande, mentre è molto più difficile (ci vuole un vero amico) dire a qualcuno che ha sbagliato o può fare di meglio.
Sii gentile con i sostenitori scatenati, ma non prestare molta attenzione a ciò che dicono.
L’egocentrico
Prima di Niccolò Copernico , la maggior parte delle persone pensava la Terra fosse al centro del sistema solare. Peccato che non vi sia stato nessun Copernico per le persone che pensano che tutto ruota intorno a loro. L’interesse per se stessi è una cosa buona, un assennato interesse per se stessi è ancora meglio, ma l’egocentrismo non va bene.
Non cercare di cambiare la mente dell’egocentrico, non ce la farai! Volta pagina, vai avanti e non si accorgerà neppure che te ne sei andato, tanto è concentrato su se stesso .
Il bastian contrario
Il “bastian contrario” è come un profeta che ha la straordinaria capacità di prevedere una lunga lista di potenziali ostacoli e barriere che in realtà non ci saranno, senza dare spiegazioni.
Certamente a nessuno di noi piace fare un errore che avremmo potuto evitare, ma quando qualcuno ribatte sempre ad ogni singola idea con una lista infinita di motivi dicendo che non funzionerà, allora deve andare via, perché senza dubbio è un nemico del successo.
Se la tua idea veramente non funziona, sicuramente vorrai sapere il perché: se qualcuno ti da una strada alternativa o una soluzione, allora senti che ti sta aiutando vuoi proseguire il cammino con lui. In caso contrario, è meglio che ciascuno vada per la sua strada.
Il pettegolo
A nessuno piace il gossip ma, purtroppo, esiste in quasi ogni ambiente. “Il pettegolo” è una persona che può portare a disaccordi all’interno di un gruppo e riesce persino ad incoraggiare le persone a schierarsi contro un collega o un amico, cosa di cui nessun ambiente, gruppo o organizzazione ha bisogno.
Il pettegolo ti da informazioni su altre persone, ma fa anche gossip su di te con le altre persone. Scoraggia il pettegolezzo, bloccandolo non appena parte.
Il socializzatore
Il “socializzatore” è simile al “yes man“, tranne che cerca sempre di stupire tutti nel modo sbagliato. Egli è qualcuno che è costantemente impegnato a leccare i colleghi e i superiori cercando di ottenere quante più legami importanti possibili, di fatto, senza un senso.
Costruire connessioni è importante, ma la socializzare ed avere relazioni non è un gioco di numeri, ma di sostanza. Le connessioni con gli altri non sono un fine, ma solo un inizio, per cui troppi inizi significano un sacco di partenze senza arrivi.
Sii gentile con il socializzatore, ma tienilo fuori dalla tua cerchia ristretta. Egli si preoccupa solo di avere contatti e legami, ma in realtà non desidera connettersi veramente.
Il morto che cammina
Il “morto che cammina” si muove come un zombie, vagando senza meta da una attività ad un’altra, cambiando di giorno in giorno e di anno in anno, senza un piano, senza scopo e senza meta. Stai lontano dai “morti che camminano”. Essi non ti uccideranno, ma sicuramente uccideranno la tua motivazione ed il tuo entusiasmo .
Circondati di persone che hanno scopi significativi, grandi obiettivi piani ambiziosi. Anche se i loro obiettivi sono diversi dai tuoi, tu ti nutrirai della loro energia e loro si nutriranno della tua.
Se non hai mai riflettuto su chi ti è più vicino, è arrivato il momento di farlo!
Alla prossima volta.
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Qualcosa è andata storta.
giuseppe
Interessante e anche condivisibile nell’insieme. Purtroppo però a volte ci troviamo in situazioni dove non possiamo scegliere i componenti perché il gruppo è dato e noi siamo il leader. Quando ci troviamo in simili situazioni direi che la cosa più utile è avvalersi delle caratteristiche di ognuno di questi in modo positivo e fare si che il gruppo sia esclusivamente un gruppo di lavoro con obiettivi chiari e non altro, evitando così che le caratteristiche negative possano dare adito ad assunti di base (Bion) come passività,attacco-fuga e attesa.
Pasquale
Grazie Giuseppe del tuo contributo.
E’ vero quello che dici! Spesso il leader non sceglie il gruppo, per cui egli si dovrà adattare alla situazione, facendo valere al massimo le caratteristiche migliori di ogni membro del gruppo.
Il leader però non deve essere solo un gestore, ma anche un portatore di cambiamento, per cui dovrà anche riuscire a creare la squadra migliore. Il primo compito è quello di trasformare le persone in meglio e, se è efficace, ci riuscirà.
In ultima istanza, però, per non rovinare il lavoro e l’impegno di tutti membri della squadra, non dovrà soccombere alle angherie delle “mele marce”, ma dovrà trovare il modo per disfarsene per il bene di tutti.
La leadership è anche questa, una presa di responsabilità!