L’unica qualità, che può essere sviluppata con gli studi, la riflessione e la pratica, è la leadership!
Generale D. Eisenhower – Lettera a suo figlio – 1943
Come ti ho promesso la volta scorsa quando ho parlato del dilemma della leadership, ti faccio conoscesere cosa ne pensava un grande leader sul fatto che “leader efficace si diventa” e che le qualità del leader si possono sviluppare nel tempo.
Il generale Eisenhower, comandante delle Forze Alleate in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, Presidente degli Usa, è stato riconosciuto sicuramente come un grande leader.
Durante la guerra, suo figlio, che frequentava l’accademia militare, gli espresse disappunto per essere stato promosso allievo sergente ordinario, piuttosto che avere la distinta promozione a sergente portabandiera (molto in evidenza durante le parate).
Eisenhower, dal campo di guerra in Europa, gli rispose con una lettera, dicendo che l’accaduto non indicava che egli era mancante delle qualità del leader, spiegandogli che le qualità del leader potevano essere acquisite.
Demistificò, inoltre, la leadership, insegnando a suo figlio che essa non era nulla di più che la capacità di
“far sì che le persone lavorino insieme, non solo perché tu dica loro di farlo e di far valere i tuoi ordini, ma perché essi istintivamente vogliono farlo per te …. Non è necessario che tu sia un essere uno scaltro manipolatore, né un venditore, ma i tuoi uomini devono fidarsi di te, desiderare istintivamente la tua approvazione ed evitare le cose che richiedono la tua correzione.” (Generale D. Eisenhower – Lettera al figlio – 1943)
Le qualità del leader si sviluppano con apprendimento
Nel blog vi è tutta una rubrica sulle principali qualità del leader riassunte dell’articolo
Le 21 qualità del leader che devi assolutamente conoscere
Anche io sono d’accordo sul seguente punto:
i leader sono come alcuni atleti che hanno un talento naturale più di altri, ma senza la pratica, sia gli atleti sia i leader non emergeranno mai.
Abraham Zaleznick, nel suo articolo “Manager e Leader: sono diversi?” sulla rivista Harvard Business (1977) ha dato una convincente spiegazione dell’importante ruolo che l’esperienza gioca nello sviluppo di futuri leader.
Egli ha descritto due tipi di personalità distinte, “i nati una volta” e “i nati due volte“:
“Le persone nate una volta sono quelle i cui cambiamenti della vita sono stati più o meno pacifici dal momento della nascita; questi individui si sviluppano attraverso un processo abbastanza stabile di socializzazione e cercano di mantenere lo status quo”;
“Le persone nate due volte, invece, non hanno avuto la vita facile. Le loro vite sono segnate da una continua lotta per raggiungere un senso di ordine. Per l’individuo nato due volte, un senso di sé deriva da una sensazione di alienazione professionale. Lo sviluppo personale li spinge a lottare per il loro cambiamento psicologico e sociale, e questo è il crogiolo da cui emergono i leader.
Gli individui nati due volte non sono preordinati dalla nascita per il successo nella leadership. Anzi, il loro successo nella vita è una conseguenza delle esperienze di apprendimento.”
Conclusioni
Nel corso degli ultimi anni, la ricerca ha portato allo sviluppo dell’interessante concetto di “Intelligenza Emotiva”, lanciato da Daniel Goleman ed altri.
L’intelligenza emotiva afferma che la capacità di un individuo di riconoscere e regolare le sue emozioni, e anche le emozioni degli altri, rappresenta l’80% di successo nella leadership delle organizzazioni di oggi.
Mentre l’IQ (quoziente intellettivo) può essere fissato alla nascita, l’EQ (quoziente emotivo) rappresenta un insieme di competenze personali che possono essere apprese e raffinate per tutta la vita.
La maggior parte di noi ricordano i leader che emergevano ai tempi delle scuole medie o superiori. Essi non solo erano stati riconosciuti come leader nelle nostre scuole, ma sembravano in qualche modo destinati ad un successo definitivo nel mondo degli adulti.
Anni dopo, partecipando a rimpatriate di classe o incontrando le stesse persone nel corso di un incontro casuale, scopriamo che molti di questi “leader nati” non hanno mai raggiunto il loro apparente potenziale.
Possiamo anche ricordare molti dei nostri compagni e amici che sembravano persi durante quei primi anni.
Anche se essi allora non sarebbero mai stati scelti per raggiungere posizioni di leadership in qualsiasi campo, molti di essi, invece, risultano essere leader di straordinario successo.
Anche tu puoi aiutare te stesso o le persone che ti sono accanto a svilupparti come leader attraverso l’addestramento e/o l’allenamento, continuando a seguire Sviluppo Leadership!
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Qualcosa è andata storta.
Franz
Scusa, ma se ho capito bene, i leader possono nascere solo da persone che hanno sofferto? Quindi le persone a cui tutto va bene non possono essere leader?
Pasquale
Franz, interpretando le affermazioni di Zaleznick,
le persone nate una volta (nascita biologica) sono quelli cha amano la vita comoda e sono disposti a fare pochi sacrifici per cambiarla.
Le persone nate due volte sono quelle che si mettono continuamente in discussione, sono capaci di soffrire e fare dei sacrifici per raggiungere nuove mete: in poche parole sono quelli che rinascono una seconda o più volte (rinascita psicologica) dopo avere sperimentato anche periodi bui ed insuccessi.
Siccome il leader vero non ha vita facile, sarai d’accordo con me che le persone “nate una sola volta” (detto alla Zaleznick) difficilmente vorrano essere dei leader?