Capire il cambiamento: scopri 4 verità e 3 miti

Il cambiamento è un fattore indissolubilmente legato alla leadership.

Per un leader, o aspirante leader, l’abilità di capire il cambiamento e saperlo guidare con successo è uno dei pilastri dell’efficacia o meno della sua leadership.

Capire il cambiamento è sostanzialmente un’abilità fondamentale della leadership. Nel più letto dei tutorial sulla leadership

>>> Ma cosa è la leadership? ho definito la leadership come:

Una relazione che crea un cambiamento positivo per il leader e per gli altri, attraverso la motivazione, la condivisione e la corresponsabilità nel raggiungere un obiettivo prefissato e comune.

Creare e capire il cambiamento per te stesso è il primo passo da fare, poiché voler attuare un cambiamento nella tua squadra o nella tua organizzazione, qualunque essa sia, comporta che tu stesso sia un elemento di inspirazione per gli altri e coerente con la tua nuova visione.

Perché gli altri dovrebbero seguirti nel cambiamento se non vedono prima una coerenza in te stesso?

Per seguire questo passaggio su te stesso e capire il cambiamento meglio, puoi approfondire con gli articoli

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>>> I 6 migliori passi per realizzare un cambiamento positivo

Il secondo passo consiste nel creare il cambiamento negli altri.

Se creare il tuo cambiamento è difficile, il processo di creare il cambiamento negli altri per cambiare un gruppo, una squadra o un’organizzazione è ancora più difficile, ma non impossibile.

Iniziamo allora a capire il cambiamento scoprendo le sue principali caratteristiche.

Le 4 verità da accettare per capire il cambiamento

Se vuoi utilizzare il cambiamento a tuo vantaggio è necessario che tu sappia accettare delle verità su di esso.

Inoltre è importante che anche chi ti segue, i tuoi collaboratori, siano addestrati ad accettare queste quattro verità:

  • Il cambiamento è costante;
  • Il cambiamento è necessario;
  • Il cambiamento è un catalizzatore:
  • Il cambiamento è imprevedibile.

Il cambiamento è costante

L’unica costante del mondo è il cambiamentodiceva Buddha.

Il cambiamento è un fatto naturale del mondo, delle epoche e della nostra vita. Esso quindi impatta sia noi come individui, sia la società umana, sia le organizzazioni. 

Fattori attuali come il cambiamento della tecnologia, la maggior concorrenza e i mercati globali, stanno aumentando l’importanza e il ritmo del cambiamento nel mondo degli affari e in generale.

Se il cambio è il risultato di nuovi diritti o doveri, di riorganizzazioni, di riallineamenti al tempo che scorre, di nuove strategie o nuove “culture”, esso è una parte inarrestabile nella società e in tutte le organizzazioni, profit e non.

Capire il cambiamento, quindi, significa capire la sua costanza, prima di tutto.

Il cambiamento è necessario

Il cambiamento è necessario per qualsiasi tipo di crescita, di rinnovamento o creatività che si verifichi in una squadra o organizzazione.

L’assenza di cambiamento non è confortevole, anzi è un segno di stagnazione. 

Un organizzazione deve offrire nuove idee, dei miglioramenti, nuovi prodotti, nuovi processi o nuove tendenze per avere successo.

Il cambiamento è un catalizzatore

Il cambiamento è un catalizzatore che può ispirare delle opportunità o dei rischi.

Per tale motivo spesso si avverte un cambiamento significativo come se fosse una crisi. 

Il cambiamento è di per sé un evento neutro, ma dal momento che può potenzialmente causare problemi, le persone tendono ad essere molto attente e critiche nei momenti di cambiamento. 

Tuttavia, è importante riconoscere che anche da una vera crisi possono nascere delle opportunità, quindi le persone da un cambiamento possono trovare anche un giovamento.

Dal momento che molte persone si concentrano sugli elementi rischiosi del cambiamento, le reazioni negative sono la risposta più comune al cambiamento.

Il cambiamento è imprevedibile

Il cambiamento è sempre imprevedibile. Qualsiasi sia la forma del cambiamento, è quasi inevitabile che il cambiamento attiverà una varietà di risposte, di cui è impossibile conoscere come saranno nella fase iniziale. 

Anche quando viene fatto un cambiamento desiderabile, il risultato è sempre imprevedibile. 

Ad esempio, iniziando un nuovo il lavoro può essere un cambiamento desiderabile ed eccitante, ma il risultato è imprevedibile. Di conseguenza, iniziare un nuovo lavoro può farti sentire nervoso e stressato.

I 3 principali miti sul cambiamento

Sebbene il cambiamento sia un fattore naturale e possa verificarsi in qualsiasi momento all’interno di un’organizzazione, ci sono alcune false credenze che bisogna conoscere creare il cambiamento, le quali continuano a circolare sulla sua natura del cambiamento:

  • Il cambiamento è una reazione ai problemi;
  • Il cambiamento influisce solo sulla struttura organizzativa;
  • Le persone si adattano al cambiamento nello stesso modo.

Il cambiamento è una reazione ai problemi

Una falsa credenza sul cambiamento è che esso si verifica solo quando un’organizzazione reagisce ad un problema significativo. 

Tuttavia, le organizzazioni non richiedono che si sviluppi un problema per iniziare implementare il cambiamento, ma è necessario solo il desiderio di migliorare.

Il cambiamento influisce solo sulla struttura organizzativa

Un altro mito sul cambiamento è che esso riguarda solo la struttura di un’organizzazione. 

Tuttavia, a causa del tasso di cambiamento nel mondo di oggi, ogni gruppo, ogni squadra e ogni area di un’organizzazione è in continua evoluzione.

Per rimanere competitivi o solo sopravvivere, ci si deve adattare alle esigenze del mutamento del mondo, del mercato, della società e della vita.

Le persone si adattano al cambiamento nello stesso modo

Il cambiamento colpisce le persone in modo diverso. 

Alcuni individui abbracciano il cambiamento e si adattano rapidamente, mentre altri potrebbero non essere mai in grado di adattarsi. 

Tuttavia, la maggior parte delle persone reagisce per cercare di cambiare fermandosi da qualche parte tra l’estremo di accettare il cambiamento e quello di non adattarsi mai. 

La maggior parte delle persone ha bisogno di un po’ di tempo per accettare e adattarsi ai cambiamenti e potrebbe aver bisogno di essere guidata o assistista nel processo di cambiamento.

Il processo del cambiamento e la transizione

Il cambiamento è un processo.

Semplicemente il cambiamento è quell’agire (processo) che ci porta da uno stato o situazione precedente (status-quo) ad uno stato successivo.

Il passaggio da uno stato ad un altro è chiamata transizione.

Nel capire il cambiamento è fondamentale capire la differenza tra cambiamento e transizione ed evitare di considerarli dei sinonimi.

Il cambiamento è situazionale, cioè riferito alla situazione esterna, mentre la transizione è psicologica.

Ciò significa che il cambiamento è una manipolazione fisica o decisione esterna riferita a una stato precedente, che avviene a livello personale o organizzativo, mentre la transizione è un processo psicologico che avviene solo a livello personale.

Il cambiamento e la transizione hanno schemi temporali differenti.

Il cambiamento è un evento esterno in cui c’è un schema logico dettato dall’evento stesso del cambiamento, se è esso ciclico (es. stagionale) oppure dalle decisioni di una o più persone, se è intenzionale o strategico.

L’evento del cambiamento di solito è associato a un momento specifico, come ad esempio la data in cui inizia un ciclo naturale.

La transizione è un processo interno di un nuovo orientamento, che riflette il periodo di adattamento durante il quale le persone vengono a patti con le conseguenze degli eventi del cambiamento.

I tempi di transizione tendono ad essere molto meno precisi rispetto a quello del cambiamento e sono molto influenzati dalle differenti situazioni in cui si trova chi è coinvolto nel cambiamento.

Il non capire bene la differenza tra cambiamento e la transizione è un importante contributo al fallimento nella gestione del cambiamento.

Capire come le persone si comportano nel cambiamento e come accettano le transizioni renderanno la gestione del cambiamento più efficiente.

Per essere brevi, qualsiasi forma di cambiamento richiede un periodo di adattamento, che non tutti accettano allo stesso modo.

Mentre i cambiamenti ciclici sono prevedibili e tendono a passare più facilmente, i cambiamenti organizzativi causano più caos.

Un leader che cerca di implementare il cambiamento negli ambiti in cui opera dovrà prendere confidenza con esso e imparare a ispirarlo negli altri, per permettere loro di superare psicologicamente la transizione dalla stato precedente al nuovo stato.

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