Perché oggi è meglio un Paese governato da un manager che da finti leader!

Perché oggi è meglio un Paese governato da un manager che da finti leader! 1A detta di molti sembra che l’Italia in questo momento sia governata male! Ma questo chi lo stabilisce?

Se stai ad ascoltare il “giornale” di parte, asservito al movimento politico di turno ed alimentato con i soldi dei contribuenti, oppure agli estremisti delle teorie del complotto, è come essere alimentato tutti giorni a patate ed affermare con fierezza che solo le patate sono buone da mangiare.

Peggio ancora se stai ad ascoltare la pura e sterile demagogia degli ormai ex-leader politici, la cui leadership è finita o  forse non è mai esistita veramente.

Un vero leader muove le persone per il vantaggio di tutti, mentre un manipolatore muove le persone solo per il proprio tornaconto!

Non è forse manipolazione giudicare male chi governa il Paese in questo momento, se chi lo fa, fino a sei mesi fa, ha governato per quasi vent’anni, tenendo nascosta la verità sulla vera situazione del Paese dei Balocchi?

Dove era il popolo felice ed ignorante, che non capiva che la corsa alla casa più bella, alla macchina più bella e alla vacanza più bella stava indebitando ognuno di noi?

E la somma di tanti debiti fa un grande debito, che prima o poi deve essere pagato!

Ci si meraviglia che qualche imprenditore disperato, purtroppo, si suicida.

Anzi, sotto-sotto, ad alcuni fa piacere che tali cose accadano, in modo da poter sfruttare lo sfortunato accaduto a proprio vantaggio politico e per manipolare la massa, facendo credere ipocritamente che loro sono sempre vicini alle persone bisognose.

Nessuno vuole veramente approfondire la verità che sta dietro tali atti disperati, perché forse interessa solo che emerga la notizia di per sé, dato che estrarre la verità può completamente ribaltare il messaggio ed il significato della notizia stessa!

Oggi siamo arrivati a gestire la goccia che fa traboccare il vaso, ma nessuno prima si è preoccupato di non farlo riempire!

Proviamo ora a ribaltare il nostro punto di vista!

Ti sei chiesto se oggi è meglio che l’Italia sia governata da un manager oppure da dei leader che non sono tali?

Questa è la domanda che ti devi fare!

In “Becoming a leader”, Walter Bennis affermava che:

il manager fa le cose nel modo giusto, il leader fa le cose giuste”.

Semplificando, il manager tende a fare bene quello che deve essere fatto, mentre il leader, guardando al futuro, sceglie cosa è giusto da fare per tutti quanti (non per sé stesso).

Senza stare a disquisire sulla ormai superata contrapposizione tra il leader ed il manager, ti assicuro che servono entrambi, ma in una organizzazione, in una comunità, in un paese, dove mancano dei leader, l’unico modo per sopravvivere, mentre si aspetta che emerga o arrivi un vero leader è affidarsi alla mani di un manager.

Quando colui, che pensa di poter guidare una nave solo salendoci sopra e rimanendo a prendere il sole, si accorge che non è così quando il mare va in tempesta, di solito si affida al più esperto dell’equipaggio per tentare almeno far galleggiare la barca, anche sempre sotto il pericolo di un ammutinamento.

Chi ha pensato facilmente di guidare la barca, avendo ormai perso la sua credibilità come leader nei confronti dell’equipaggio, ad un certo punto fa di peggio e cerca di incitare l’ammutinamento, con la speranza di ritornare leader quando la tempesta sarà passata, ma non ha capito o non gli è stato insegnato che nei livelli della leadership, se inizi a scendere, è molto difficile o quasi impossibile risalire.

Il leader vero, invece, è il navigatore sicuro, che dovrebbe dare una nuova sterzata, un nuovo corso, perseguendo una lungimirante rotta verso lidi sicuri per tutti.

Ma un leader non si determina da solo, va supportato ed aiutato dai membri dell’equipaggio determinati nel conseguire l’impresa e ai sacrifici che essa comporta, cioè con una “followership cosciente”.

La metafora di sopra è quanto accade in Italia.

Vi assicuro che oggi in Italia è meglio riuscire a galleggiare governati da un manager che guidati da superati aspiranti leader, pluri-ripetenti agli esami della leadership.

Il problema grosso non è questo dell’oggi!

Il problema vero è quello del domani!

Quando sarà passata la tempesta, io non vedo dei veri leader all’orizzonte o almeno li riesco a contare sulle dita della mano destra di Muzio Scevola.

Ma siccome il leader è determinato dai seguaci, non vedo un popolo maturo e cosciente, capace di capire la vera leadership e discernere chi sia il vero leader o i veri leader da scegliere!

Come potrà emergere un leader da un popolo che ignora cosa sia la vera leadership?

Non vogliamo mica assumerlo all’estero?

Le leggi della leadership sono implacabili:

  • è più facile per un manager svilupparsi per emergere come leader che viceversa;
  • nelle comunità c’è sempre bisogno di una guida, ma se nessuno è capace all’interno, la responsabilità è di tutta la comunità, che non riesce ad autodeterminarsi;
  • se nessuno guida dall’interno, inevitabilmente qualcun altro dall’esterno lo farà!

Notando che il bicchiere potrebbe essere mezzo pieno, invece che mezzo vuoto, accettiamo di fare un passo indietro per poter ripartire: abbandoniamo i superati presunti leader che mai lo sono stati, e prepariamoci bene il nostro futuro, sviluppando quelle capacità necessarie per discernere dei nuovi veri leader, non dei pericolosi eroi, che mi auguro emergeranno.

Disse Andrea Sarti (un discepolo di Galileo):

Sventurata la terra che non ha eroi!”

e di rimando Galileo:

No! Sventurata la terra che ha bisogno di eroi! ”.

Chissà che se Galileo non si riferisse proprio alla nostra penisola!

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  1. Fabio Libes

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