La “followership” cosciente è leadership!

followership

Dietro un uomo capace ci sono sempre altri uomini capaci.

Antico Proverbio Cinese

Parlare dei seguaci/collaboratori sembra quasi un tabù, essendo la  letteratura maggiormente concentrata sul leader, i suoi tratti, le sue abilità e tanto altro.

Nessuno parla della “followership”: non fa nemmeno parte delle conversazioni, neanche per parlare dei suoi lati positivi.

Si fa anche fatica a trovare la parola su un dizionario inglese/italiano, forse per la difficoltà a tradurla con una parola italiana.

Comunque sia,  animato di buone intenzioni, sono riuscito a trovare la definizione su un dizionario monolingue:

followershipè l’insieme dei seguaci, “il seguito” o, ancora meglio, la disponibilità a seguire un leader .

Quanto è importante, allora,  “la disponibilità a seguire il leader” e, quindi, dare la giusta importanza anche al ruolo dei seguaci/collaboratori?

La followership

Negli ultimi anni si è sviluppato un certo interesse verso la disposizione umana (direi “del mondo animale”) di seguire, cercando di esaminare “il perché i seguaci tendono a seguire”.

Si è riusciti a capire che  gli animali possono seguire naturalmente, ma gli umani seguono con giudizi intelligenti e con profonde radici emozionali.

Per esempio la Bibbia, diversamente da altri libri,  enfatizza  molto il ruolo della “followership” più che della leadership, analizzando fortemente le relazioni, le emozioni e i contesti.

Dell’argomento “followership” ne ha fatto una gran parte della sua ricerca Robert E. Kelley, dal quale prendo in prestito una sua affermazione:

le conversazioni sulla leadership necessitano di includere anche la followership, perché il leader non esiste, o agisce nel vuoto, senza i seguaci.

Sulla base di queste considerazione, penso, che in una relazione sana e moderna la parola “seguace” sia quanto meno fuori luogo o da ridefinire (per esempio nelle organizzazioni si preferisce usare la parola collaboratore).

Se non lo si fa, si rischia di  vedere la followership come un qualcosa di passivo o costituita da esseri inferiori al leader, sfociando nelle conseguenze disastrose di leadership senza una followership cosciente, che hanno portato e, che tutt’ora, portano a manipolazioni, esaltazioni settarie , dittature , organizzazioni ed affari non etici, ecc.

Conclusioni

Seduto davanti al monitor, ti starai chiedendo:“Ma quale è la followership cosciente?”.

Io penso la followership cosciente deve avere  un ruolo di corresponsabilità e proattività, che con giudizi equi ed etici  si erga contro le decisioni e le azioni del leader non-etiche ed illegali.

Più in là, ti parlerò anche degli stili della “followership efficace”, ma  dovresti  ricordare poche semplici cose:

  • ognuno ha un ruolo di leader o di collaboratore da svolgere in funzione del contesto  in cui si trova;
  • entrambi i ruoli sono complementari ed importanti ;
  • non potrai essere mai un leader efficace se non sei mai stato un seguace/collaboratore efficace;
  • non potrai essere mai un vero leader se non crei la tua successione, trasformando alcuni tuoi seguaci/collaboratori in altri leader.

I grandi leader hanno sempre capito queste semplici cose!

Chi ad un certo punto le ha perse di vista, si è trovato a fare i conti con l’instabilità del proprio ego, perdendo il controllo della situazione e facendo crollare quanto costruito.

Chi, invece, è andato fino in fondo ha fatto sopravvivere la sua visione anche dopo il suo ritiro o dopo la morte, poiché i suoi seguaci/collaboratori sono diventati i nuovi  leader di altri seguaci/collaboratori.

Ciao e al prossimo tutorial.

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  1. Fabio Libes

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