Tratta le persone come se fossero ciò che vorrebbero essere e le aiuterai a diventare ciò che possono essere.
J. W. Goethe – Letterato e filosofo tedesco
Hai mai sentito parlare di micro-leadership?
Cone questo articolo siamo arrivati all’ultimo approfondimento sulle tre differenti prospettive della leadership.
Dopo avere esplorato la meta-leadership (fuori l’organizzazione)
>>> La meta-leadership: le 6 principali caratteristiche
e della macro-leadership (dentro l’organizzazione)
>>> La macro-leadership: le 4 principali caratteristiche
approfondirò il significato della micro-leadership, la prospettiva della leadership che riguarda lo stile di leader che ciascuno dovrebbe adottare nelle relazioni più dirette con i collaboratori.
Voglio precisare, che come la macro-leadership, anche la micro-leadership si riferisce alla leadership dentro l’organizzazione (cioè influenzata da posizioni di autorità o potere).
La micro-leadership: le 4 caratteristiche.
Le caratteristiche principali della micro-leadership sono:
- essa si esercita dentro le organizzazioni: il leader è un membro dell’organizzazione (come nella macro-leadership);
- è influenzata dalla posizione: le posizioni di autorità rappresentano il management (come la macro-leadership);
- getta le basi per creare un buon clima di lavoro (microclima): il micro-leader dovrà “creare una atmosfera efficiente di lavoro”, dove le persone hanno voglia di collaborare nel portare a termine il compito assegnato;
- mette in risalto lo stile del leader e la sua capacità di adattamento:
- il micro-leader dovrà adattare il tuo atteggiamento alla duplice dimensione dell’ orientamento al compito e dell’ orientamento alla relazione;
- il micro-leader dovrà, quindi, adattare il giusto stile di leader in funzione del singolo collaboratore (relazione) e del lavoro che deve eseguire (compito).
Se lo stile di leadership che adopererai sarà adeguato, le persone opereranno in una buona atmosfera di lavoro ed otterrai la loro collaborazione volontaria.
Conclusioni
In parole semplici,
la micro-leadership si esprime attraverso il tuo stile di leader, che agendo da colui che “crea un’atmosfera positiva”, connette in modo volontario le persone al compito da svolgere e crea collaboratori volenterosi.
Ponendoti domande sui tuoi collaboratori del tipo:
- di cosa ha bisogno quel collaboratore?
- come posso farlo lavorare meglio?
- dove devo arrivare io e dove lui?
- quanto posso delegargli?
- cosa lo motiva e come posso motivarlo?
- quali responsabilità gli posso affidare ?
- che capacità ha e dove può riuscire meglio?
come micro-leader, devi riuscire a creare motivazione, impegno e tranquillità nel collaboratore.
Esempi di micro-leader sono tutte le persone di una organizzazione che guidano gruppi di lavoro, singole persone che fanno da tutor a un altra persona, gli insegnanti nelle scuole, gli allenatori di team sportivi, gli educatori, i genitori verso i figli, e così via, quando la relazione può anche essere del tipo “uno a uno”.
La Micro dovrebbe essere la più diffusa delle 3 prospettive sulla leadership.
Dovunque ci sia una organizzazione, una comunità o un ambiente di rapporti umani, chiunque, qualunque sia il suo ruolo, ha il dovere di adottare uno stile di leadership che faciliti la crescita e il miglioramento degli altri e, conseguentemente, di sé stesso.
Sviluppare la micro-leadership è l’impegno che tutto possono perseguire, per dare il contributo ad un miglioramento globale, anche non avendo le caratteristiche e le doti naturali dei meta-leader.
A questo punto sarai d’accordo che è importante sviluppare la tua leadership, senza dover pensare per forza ai grandi leader.
Ovunque e qualsiasi sia il tuo ruolo, per guidare gli altri avrai bisogno di imparare metodi per sviluppare, mantenere e migliorare delle relazioni trasversali.
E tu, nel ambiente, che stile adotti?
Ti applichi veramente per motivare, aiutare e agire positivamente chi ti sta vicino, che sia collaboratore o collega?
Nel prossimo tutorial ti parlerò del dilemma più diffuso della leadership e di come le convinzioni di molte persone su di essa sono errate.
Riceverai tutti gli aggiornamenti del blog
CHE NE DICI DI ISCRIVERTI ?
CHE NE DICI DI ISCRIVERTI ?
Se vuoi saperne di più >>>
Grazie per esserti iscritto.
Qualcosa è andata storta.
Giovanni
Finalmente sono riuscito a capire bene i vari livelli di leadership, in modo quasi scientifico, senza la confusione che c’è in giro e fa di tutta l’erba un fascio. Grazie per i tutorial!
Fabio Libes
Grazie per avermi regalato queste esemplificazioni e approfondimenti sulla leadership. Sono uno laureando in sociologia e sto facendo una tesi sull’argomento. Ti chiedo gentilmente dove posso trovare l’articolo completo di Nicholls: te ne sarei molto grato.
admin
Ero abbastanza fiducioso che con gli ultimi 3 tutorial avrei chiarito i vostri dubbi e mi sembra di esserci riuscito.
Per Fabio, puoi trovare l’articolo su http://www.sciencedirect.com ma costa 32 dollari. Sicccome penso di aver capito che sei uno studente, se attraverso la pagina dei Contatti mi invii una richiesta con la stesso indirizzo e-mail che usi nei commenti, in modo da poterlo controllare per evitare richieste “spam”, ti invio una copia per uso personale. Ciao.
momochii
Beneficial info and excellent design you got here! I want to thank you for sharing your ideas and putting the time into the stuff you publish! Great work!
admin
Hi Momochii, thanks for your appreciation!
Keep following Sviluppo Leadership and you can get a lot of informations.
Maurizio
Ciao Pasquale
sono arrivato fin qui e sento l’esigenza di dirti che non mi piacciono alcuni termini che sono nei Tutorial.
Termini come collaboratori, esecutori, guidare, capo, ecc. anche se legati a principi condivisibili, sono più per un manager che al “leader ideale” che sembra tu voglia profilare.
Puoi dirmi qualcosa di Nicholls, come la pensa, in che cultura è crescito?
Ti invito a leggere qualcosa, che puoi trovare anche su internet, di Emmanuel Lévinas. E sulla sua riflessione sull’altro che ci interroga e di cui siamo responsabili.
Maurizio.
Pasquale
Ciao Maurizio.
John Nicholls è un contemporaneo studioso/consulente di management, docente universitario, non molto conosciuto dal pubblico (poichè penso che non si fa molta pubblicità), ma è molto citato e referenziato dagli autori più pratici e più famosi, per le sue teorie sul management.
In realtà , le 3 visioni nascono da studi/osservazioni fatte sulle organizzazioni e, volendo fare chiarezza sull’abuso che oggi si fa della parola leadership, cercano di esaminare bene la leadership fuori e dentro le organizzazioni, e di conseguenza il management, come correttamente hai notato. Nicholls è un sostenitore della necessità che oggi ogni manager per riuscire deve essere anche un leader.
I termini usati da me, quando parlo di contesti più ampi, vanno contestualizzati: tipicamente userò il termine collaboratore/seguace per indicare il termine inglese “follower”.
Per quanto riguarda il termine “esecutore volenteroso”, che a te non è piaciuto, è purtroppo la mia traduzione inglese di “willing performer”, per indicare nella micro-leadership che, se il micro ambiente è positivo, ci sono degli individui che eseguono i compiti in modo brillante e senza costrizione.
Ciao e spero di averti chiarito.