Hai mai sentito parlare di macro-leadership?
Ogni volta che le personesi affezionano ad una organizzazione o a un modo di fare le cose come persone, piuttosto che come tecnici, il risultato è la leva del dispositivo di per sé stessa. Dal punto di vista di una persona impegnata, l’organizzazione si trasforma da un strumento spendibile in una preziosa fonte di soddisfazione personale.
Philip Selznick – Professore Emerito alla Università di Berkeley.
Nel tutorial precedente abbiamo parlato della meta-leadership, la prima delle 3 principali prospettive sulla leadership.
La Meta-leadership, va oltre il concetto di organizzazione classica (cioè non influenzata da posizioni di autorità o di potere) e vede la leadership come un fattore di “influenza sugli individui“.
In questo tutorial, parlerò della seconda prospettiva sulla leadership, la macro-leadership, sempre prendendo spunto da articolo del 1988 di John Nicholls.
Voglio precisare che la macro-leadership si riferisce alla leadership dentro l’organizzazione (cioè influenzata da posizioni di autorità), che investe tutto l’operato, la visione e gli obiettivi dell’organizzazione per creare una organizzazione di successo.
Approfondiamo la macro-leadership.
La macro-leadership: le 4 caratteristiche.
Le caratteristiche principali della macro-leadership sono:
- essa si esercita dentro le organizzazioni: il leader è un membro dell’organizzazione (a livello macro, per organizzazione, si intende tutta l’organizzazione, o una divisione, o un reparto o un gruppo);
- è influenzata da posizioni di autorità o di potere: le posizioni di autorità rappresentano il management;
- il manager “fa le cose giuste”: anche se le caratteristiche del manager differiscono da quelle del leader, è fondamentale che il manager sia anche un leader:
- il leader “fa le giuste cose”: il manager può essere facilitato dalla sua posizione, ma la posizione da sola non fa il leader;
- getta le basi per creare una organizzazione di successo: il macro-leader dovrà essere “colui che scuote e muove”, facendo sì che le cose accadano;
- combina “il trovare il percorso” e “il costruire la cultura” di una organizzazione di successo:
- il macro-leader dovrà trovare il percorso per un futuro di successo dell’organizzazione a cui appartiene;
- il macro leader dovrà costruire la cultura dell’organizzazione, attraendo le persone a muoversi sul percorso tracciato.
Ricorda sempre che per essere un leader, hai la buona opportunità di sfruttare la tua autorità o potere da manager, ma appoggiandoti, però, esclusivamente sull’autorità che deriva dalla tua posizione, ti precludi la strada per esercitare la vera leadership.
Conclusioni
In parole semplici,
la macro-leadership si esprime attraverso il tuo ruolo di manager-leader, che agendo come colui che “scuote e muove”, connetti gli individui all’organizzazione e crei collaboratori/seguaci legati all’organizzazione, impegnati in essa e nei suoi valori.
Rispondendo alle domande dei tuoi collaboratori, del tipo:
- perché abbiamo bisogno di questa organizzazione?
- di che cosa si occupa la nostra divisione/reparto/squadra?
- qual è il mio ruolo in essa?
- cosa ci si attende da me?
- quali sono le mie responsabilità?
- perché dovrei dare il mio impegno?
come macro-leader, devi riuscire a creare motivazione e impegno nel gruppo.
Esempi di macro-leader, sono i manager di organizzazioni, di aziende, di enti, di divisioni, di reparti o di gruppi.
Dovunque ci sia una organizzazione riconoscibile come tale, il manager, nonostante la sua ammessa autorità, ha un potenziale ruolo di macro-leader da svolgere.
E’ importante, quindi, che, in qualsiasi organizzazione o tale , tutti manager siano incoraggiati a perseguire nel loro ruolo anche quello di leader.
E tu, nel tuo contesto, che ruolo hai?
Sei solo “il capo” che tutti temono e a cui obbediscono, oppure sei un leader con collaboratori veramente impegnati, consci e fieri di appartenere al tuo contesto organizzativo?
Nel prossimo tutorial chiuderemo con la prospettiva della leadership che ha a che fare con il tuo stile di leader.
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Fabio Libes
Effettivamente una persona che è in una posizione organizzativa ben nota, viene facilitata ad essere un leader, ma sono d’accordo sul fatto che prima di tutto è un manager, mentre l’autorevolezza del leader se la deve conquistare. Purtroppo parecchi manager si sentono capi e spesso usano atteggiamenti manipolatori: alcuni saltano poichè non sono ben visti, ma altri riescono spesso a cavarsela anche se si riciclano da altre parti.