Qualche settimana nel Tutorial n° 5, il blog ha parlato di meta-leadership come approccio del leader fuori dai contesti organizzativi ed oltre essi.
Si è descritto il meta-leader, come colui che:
- non ha bisogno di una organizzazione per esercitare il suo ruolo di guida;
- non è facilitato da posizione o potere conferitogli;
- getta le basi per delle tendenze generali che le persone sono libere di seguire o no;
- crea un movimento in una ampia direzione generale;
- connette l’individuo all’ambiente che vuole creare, prima facendoglielo intravedere, poi raggiungendolo insieme a lui;
- esercita la sua influenza sul singolo individuo, senza esercitare autorità o potere, ma solo attraverso la sua intuizione, eloquenza, capacità di convincimento ed empatia;
- libera energia e crea seguaci entusiasti.
Come non posso, oggi, 1 maggio 2011, ricordare proprio un grande meta-leader, Giovanni Paolo II, sicuramente il più grande degli ultimi 40 anni insieme a Madre Teresa di Calcutta.
Giovanni Paolo II è un esempio di altissimo livello di meta-leader: se rifletti un pò, tutti i punti sopra elencati sono stati da lui ampiamente attesi.
Si, sicuramente starai pensando che i primi due punti lo hanno facilitato, poichè ha avuto alle spalle una organizzazione come la Chiesa, se tale la vuoi considerare, ed ha avuto una posizione che è fortissima (stiamo parlando del Papa), ma su questo non posso essere d’accordo, poichè non è la Chiesa che ha creato lui, ma è lui che ha dato una nuova visione ad essa; inoltre il potere del Papa è un potere spirituale, che le persone sono libere di seguire o no.
Mi sembra, invece, che egli, durante la sua vita, sia stato seguito da molti! E che dire dopo la sua morte? Quanti potenti del mondo hanno partecipato al suo funerale? Quando persone si sono recate oggi a Roma, per partecipare alla sua beatificazione? Quante persone hanno fatto altrettanto simbolicamente, oggi, in tutto il mondo di fronte ad un televisore?
Penso che la risposta puoi trovarla da solo: sì, Giovanni Paolo II è stato sicuramente un grandissimo leader, uno di quelli che ha attratto le masse, uno di quelli che ha portato il mondo verso l’ era post-comunista, uno di quelli che era scomodo durante il suo vescovato in Polonia, e scomodissimo durante il suo Papato.
Un vero meta- leader rimane tale anche dopo la sua morte, soprattutto se durante la sua vita è rimasto coerente sino in fondo!
Molti lo conoscevano poco, ma non è diventato leader quando è diventato Papa. La sua leadership:
- si è sviluppata durante la sua giovinezza in Polonia, martoriata dal regime nazista (finito tragicamente);
- si è fortificata nell’età adulta, dopo l’illusoria libertà con la fine della guerra, trasformatasi in regime comunismo;
- si è perfezionata nel suo agire da sacerdote e vescovo nell’ addestrare i giovani polacchi, come la leva principale per costruire il nuovo futuro, basato sulla libertà religiosa e senza l’oppressione di ideologie politiche che, perseguendo fini comunitari/egualitari, sono invece sfociate in regime totalitari;
- si è realizzata in pieno nella sua opera papale, dove la sua visione di far leva sui giovani, come agenti di cambiamento politico, sociale e religioso, è stata portata in tutti gli angoli della terra.
Che dire, non sono io la persona all’altezza per parlare di Giovanni Paolo II, ma il mio articolo è soprattutto per ricordalo, su un blog che parla di leadership, allo scopo di portarlo come esempio di altissima livello.
Sicuramente se sei credente potresti pensare, ma stiamo parlando del “Prescelto” dallo Spirito Santo per guidare la sua Chiesa in un certo periodo della storia: ma io mi sono permesso solo di ricordare l’Uomo; per il resto, anche se sono o penso di essere un credente, lascio a chi è più preparato di me i giudizi e le interpetazioni.
Comunque sia, penso che qualsiasi meta- leadership, senza la componente spirituale, è destinata a fallire, poichè l’uomo leader senza un briciolo di spirito, non può riuscire ad orientare altre persone e sviluppare in loro l’ energia e l’entusiasmo.
Alla prossima.
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franz
Secondo me il meta-leader è il “leader dei leader”, e Giovanni Paolo II lo è stato, con tutte le sue debolezze, mancanze, ma anche forti convinzioni e scelte. Senza dubbio, però, è un modello a cui parecchi si dovrebbero ispirare per capire il vero leader cosa fa, cioè colui che non ha paura di rischiare perchè è fiducioso nei propri mezzi:in poche parole “uno che ha veramente fede”.