Valerio ha iniziato la pratica delle arti marziali da bambino, avvicinandosi al mondo della crescita personale, della consapevolezza e della meditazione.
Grazie all’allenamento costante ha affinato delle tecniche relative alla crescita personale, tracciando nuove strade che gli hanno permesso di raggiungere numerosi successi nel lavoro, nella vita e nello sport.
Puoi visitare il suo sito web Crescita Individuale o connetterti con lui sui social Twitter, Facebook o Instagram.
Scommetto che quando senti la parola “crescita personale” ti vengono immediatamente in mente una serie di tecniche e strategie per essere più efficace e produttivo.
Dalla celeberrima tecnica del pomodoro alle strategie più famose per smettere di rimandare a domani.
C’è però una nicchia della crescita personale ancora poco sviluppata.
Sulla rete e sui libri stampati, fioriscono grandi esperti di miglioramento personale che ci bombardano di tecniche per stabilire obiettivi, raggiungerli e così via, in un ciclo apparentemente senza fine.
Come dicevo, però, c’è un ramo del miglioramento personale meno conosciuto e che pochi si prendono la briga di coltivare.
Sto parlando della consapevolezza.
Quello della consapevolezza è un ambiente poco popolato e i sedicenti esperti non producono contenuti veramente di valore, ma si limitano a parlare di energie astrali, della legge di attrazione e di argomenti più vicini alla fede che alla vera consapevolezza in sé.
Sul mio blog affronto l’argomento consapevolezza a viso aperto, cercando veramente di creare nuove prospettive e di aprire la mente dei miei lettori.
A questo proposito, vorrei aumentare la tua consapevolezza sul vero significato del libero arbitrio e sulla libertà di scelta.
Iniziamo.
Il libero arbitrio ristretto
Tutti o quasi, siamo orgogliosi del nostro libero arbitrio e della possibilità di determinare il nostro destino.
Anche le persone disfattiste, che vedono il mondo come dominato dalle scelte degli altri e che sono convinte di non poter cambiare la propria vita, sono altrettanto convinte di avere un certo potere decisionale.
Il fatto di pensare a noi stessi come a esseri intelligenti in grado di compiere delle scelte libere e di dominare il nostro destino ci gratifica e ci fa sentire potenti.
Ma è davvero così?
Come dicevo, scegliere ci fa sentire davvero più potenti anche se a conti fatti non facciamo delle vere e proprie scelte libere.
Per esporre il concetto che voglio far passare con questo articolo dobbiamo vedere la questione analizzando due fattori.
#1 Siamo limitati dal contesto
La prima considerazione da fare è che le nostre scelte non sono mai prese in senso assoluto.
Mi spiego meglio.
Se volessi cambiare lavoro, difficilmente potrei impiegare il mio tempo facendo ad esempio il guidatore di biga.
Questo perché è un mestiere che non esiste più, se non, immagino, in occasioni molto limitate come nelle rievocazioni storiche di paese.
Allo stesso modo non potrei fare il pilota di dischi volanti, semplicemente perché, almeno apparentemente, non ne siamo in possesso.
Dunque, non siamo mai veramente liberi di scegliere, possiamo usare il nostro libero arbitrio, ma le nostre scelte saranno sempre dettate dal contesto in cui viviamo.
Se vivessi nel Giappone feudale sarei maggiormente propenso verso un gruppo di scelte, mentre se vivessi nella New York del 3500 probabilmente le mie scelte sarebbero compleamente diverse.
Capiamo molto bene, quindi, che una libertà di scelta assoluta non esiste, ma saremo sempre condizionati dal periodo storico in cui viviamo, dalla cultura, dall’educazione, dal pianeta, dalle persone intorno a noi e da qualunque cosa che ci circonda.
Fare scelte veramente libere non è così facile come crediamo.
Passiamo ora al secondo parametro che determina il nostro libero arbitrio ristretto.
#2 Siamo limitati dall’invisibile
Di recente ho letto il libro: Influenza invisibile di Jonah Berger.
Jonah ci spiega che tutte le decisioni che prendiamo sono influenzate dal mondo intorno a noi.
Ovviamente siamo influenzati dalla TV, dalla pubblicità e dai personaggi così detti influenti.
In questo testo vengono esposti moltissimi esperimenti, alcuni davvero incredibili.
Ne emerge un quadro davvero poco libero.
Come specie infatti, abbiamo la forte tendenza a seguire le masse e a conformarci alle decisioni prese dalla maggioranza.
Nel libro c’è un esempio molto banale ma esplicativo.
Immagina un parcheggio costituito da un prato verde, senza strisce che delimitano i posti auto e senza indicazioni particolari.
La prima persona che si troverà a parcheggiare, sceglierà come posteggiare la sua automobile, mentre le persone che verranno dopo, seguiranno l’esempio di chi li ha preceduti, dando la forma al parcheggio vero e proprio.
Tenderemo cioè a conformarci alle scelte di chi è venuto prima di noi per posteggiare la nostra auto, anche se le persone venute prima di noi non dispongono di informazioni a noi ignote.
Spesso seguiamo le masse per far piacere agli altri, anche se vogliamo credere di non avene bisogno.
Vogliamo pensare di essere diversi dagli altri e che le influenze sociali e culturali non hanno attecchito su di noi, ma non è così.
Ma quindi la libertà di scelta esiste?
Possiamo esercitare la scelta libera?
Come avrai capito, dati alla mano, non disponiamo di un vero potere di scelta completamente derivato dalla nostra mente.
In effetti la nostra stessa mente e il nostro carattere sono il frutto di anni di condizionamenti dal mondo esterno.
Diventa quindi evidente che il contesto in cui viviamo determina fortemente la qualità delle scelte che facciamo durante tutto l’arco della nostra vita e, ancora più importante, determina il tipo di scelte che possiamo compiere.
Se ci abituiamo a frequentare contesti che stimolano poco la nostra creatività e che limitano le nostre possibilità di scelta, stiamo ulteriormente assottigliando il nostro margine per scegliere liberamente.
Purtroppo come abbiamo visto anche le persone che ci circondano hanno una forte influenza.
Vivere e passare il nostro tempo con persone che ripetono come un disco rotto frasi del tipo:
• Si è sempre fatto così;
• Non puoi farlo;
• È inutile provarci;
• Dobbiamo seguire le regole;
• Una volta facevano così.
Questo non fa che costruire un muro sempre più alto tra noi e il nostro potere di decisione.
Esiste una soluzione?
Le decisioni consapevoli
Se è vero che compiere scelte e prendere decisioni completamente libere è quasi impossibile, per non dire totalmente impossibile, possiamo però aumentare il nostro margine di azione e avere coscienza di quando le nostre scelte sono influenzate esclusivamente da fattori esterni.
Anche se ci stiamo uniformando, almeno facciamolo consapevoli di quello che sta accadendo.
Per riuscirci dobbiamo aumentare la nostra consapevolezza, da qui il discorso che ti ho fatto a inizio articolo.
Infatti non sto parlando di seguire fantasmagoriche tecniche per attrarre la ricchezza stando in poltrona o di improbabili energie, ma di conoscenza applicata e consapevolezza vera.
Gestiamo meglio ciò di cui siamo consapevoli.
Quello della consapevolezza, proprio come per la crescita personale, è un percorso.
La mia esperienza in questo campo mi dice che c’è una lezione appropriata ed efficace per ogni frangente della nostra esistenza.
In passato ho letto libri sull’argomento, snobbandoli e trovandoli spesso poco utili.
Dopo alcuni anni però, mi sono reso conto che era troppo presto per acquisire quelle informazioni e che ogni conoscenza doveva essere assorbita al momento giusto della mia vita.
Per questa ragione dobbiamo dare sempre una seconda possibilità ai libri e agli articoli che leggiamo, specialmente a quelli dedicati alla consapevolezza.
Se non li abbiamo trovati utili, forse non era il momento giusto.
Per concludere ti invito a fare una visita su mio blog Crescita Individuale dove troverai guide, articoli e risorse per migliorare come persona, per ottenere risultati pratici e concreti ogni giorno.
Ti aspetto nei commenti.
Valerio
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Qualcosa è andata storta.
Stefano
Purtroppo nemmeno essere consapevoli è veramente una scelta… Lo sembra, ma qualcosa ci avrà pur portato a fare quella scelta e a intraprendere quel percorso.
Non è libero arbitrio. Mai
Noi crediamo di essere noi, ma è come se non esistessimo.
Ciao